lunedì 14 novembre 2016

Roma, memorie di gloria e bellezza.

Buona sera a tutti!

Finalmente mi decido, dopo lunghe esitazioni, a fare un po' di resoconto di una giornata esaltante.
Lunghe esitazioni perché la signora moglie nipponica, come tutti i suoi connazionali (o quasi, perché le eccezioni ci sono sempre), non gradisce molto di essere messa in vetrina anche se in un contesto favorevole e lusinghiero.
Giornata esaltante, perché ogni volta che metto piede nella Città Eterna mi sembra di tornare (tornare?) indietro di due millenni.
Nella capitale di un mondo, un intero mondo, tutto quello allora noto (a parte Asterix , Obelix e relativo allegro villaggio), che ha segnato in maniera ineguagliabile il suo tempo (due millenni appunto), come nessun'altra civiltà terrena ha mai fatto né probabilmente (ne sono quasi certo) mai farà.
Scopo, la partecipazione della Corale Ermenegildo Cappetti di San Giovanni alla celebrazione di una Messa in una delle quattro Basiliche Papali della Capitale.
In un primo tempo questo doveva avvenire in San Pietro ma poi, all'ultimo minuto, c'è stato un cambiamento drastico che ha gettato un po' tutti nel panico perché l'agibilità era stata negata all'improvviso.
L'esibizione di una comunità olandese(?) o qualcosa del genere.
Poi alla fine la situazione si è sbloccata ed è stata accordata la partecipazione al rito delle ore 12 nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura, che non avevo mai visitato.
Splendida, come del resto tutte le grandi chiese del Vaticano a Roma (la Basilica sorge sul territorio italiano ma gode dell'extraterritorialità, per cui è soggetta a tutti gli effetti alla giurisdizione della Santa Sede). 
Fatta costruire da Costantino, è situata sulla via ostiense a circa 2 miglia dal luogo in cui fu decapitato il Santo.
Consacrata nel 324, poi ricostruita perché troppo piccola nel 391 per ordine di Graziano, Teodosio e Valentiniano (da cui l'appellativo di Basilica dei Tre Imperatori ) e infine distrutta da un grande incendio nel 1823.
La ricostruzione quindi risale a meno di due secoli fa e la consacrazione ad opera di papa Pio IX al 1854, ma in pratica l'impianto attuale con l'aggiunta del quadriportico esterno, formato da quasi da 150 colonne, fu completato nel Ventennio fascista (1928).
Il quadriportico poi è stato danneggiato dal terremoto del 30/10/2016, pochi giorni fa.
Per grandezza è la seconda delle quattro Basiliche Papali dopo San Pietro ed è lunga 131 metri, larga 65, alta 29,70.
Queste un po' di notizie raccolte online e su qualche libro in mio possesso.

Ciò detto, ieri mattina alle 6:40, siamo saliti in 87, con familiari e tutto il resto, su due confortevoli pullman. 
Destinazione Roma ed i suoi grandi ricordi.
Siamo arrivati alle 9:30 e devo dire che il tempo ci ha veramente assistito, perché nonostante la nebbia e la gelata (al momento di partire c'era parecchia brina), abbiamo trovato una giornata veramente eccezionale, mite e soltanto un po' nuvolosa nella seconda parte del pomeriggio.
Bellissima la Basilica, come dicevo.

Eccone qualche foto:


Facciata con mosaici fondo oro (1854-74) riproducenti quelli del X sec. distrutti dall'incendio del 1823.



Il colonnato del quadriportico, danneggiato dal terremoto del 30 ottobre di quest'anno.





La Porta Santa.

Porta Paolina, 2008.

Porta Bizantina, XI sec., l'unica sopravvissuta all'incendio del 1823.



La navata centrale con l'Arco Trionfale di Galla Placidia.


Mosaico absidale (1220 ca.).

Il Ciborio di Arnolfo di Cambio.

Eccolo in primo piano.


Uno dei due altari gemelli realizzati dopo l'incendio con la malachite donata dallo zar Nicola I.
I riquadri blu sono in lapislazzulo.




Tutto il perimetro dei varii ambienti che compongono la Basilica, la struttura è a croce latina, è contornato da 266 medaglioni con la raffigurazione a mosaico fondo oro dei ritratti di tutti i papi, da San Pietro all'attuale Francesco I.


Illustrata un po' la Basilica, c'è poco altro da dire.
Dalle 12 alle 13 si è svolta la Messa, Tomoko ha accompagnato all'organo la Corale, diretta dal M° Lorenzo Martellini, e tutto è andato bene.
C'era moltissima gente, più della Messa precedente delle 10:30, a parte della quale abbiamo assistito anche perché Tomoko e gli altri sono dovuti entrare un po' prima per sistemarsi ed ambientarsi.
Al termine con il pullman siamo andati a pranzo (abbondantissimo e ottimo) alla Casa Bonus Pastor, pranzo compreso nella quota pagata per partecipare alla spedizione.
Dopo ci sono rimaste un paio di ore di cui abbiamo appofittato per dare un'occhiata a San Pietro e Castel Sant'Angelo.
Solo un'occhiata perché eravamo un po' distanti dal Centro del Vaticano e in San Pietro c'era una fila di più di un'ora per entrare e pure a Castel Sant'Angelo la ressa era abbondante.
D'altronde era domenica e per giunta con un grande afflusso di pellegrini perché era la giornata di chiusura della Porta Santa in tutte le chiese (tranne San Pietro). 
Così dopo aver passeggiato un po' siamo risaliti al punto di ritrovo ed alle 17:40 siamo ripartiti per casa.
Rientro tranquillo senza particolari intoppi, anche perché abbiamo avuto più fortuna che anima.
Difatti sul G.R.A. siamo passati sul luogo dove qualche minuto prima si era verificato un grosso incidente (7 macchine coinvolte, 2 corsie impegnate su 3) ma per fortuna non si era ancora bloccata del tutto la circolazione.
Una questione di minuti.
Quando ti vuole dire bene.
A casa alle 21:15, addirittura in anticipo sull'orario previsto!
Deo gratias!

Ecco le altre foto scattate:


Prima e durante la Messa:






Il Direttore del Coro, M° Lorenzo Martellini.





La Corale Ermenegildo Cappetti.




All'arrivo a Roma:

 
I Pini di Villa Borghese (o di Respighi?).


Fontana (di Roma, appunto) delle Naiadi.


Basilica di Santa Maria degli Angeli.

Sembra che Della Valle abbia fatto proprio un bel lavoro, nonostante tutte le critiche ricevute perché ci si faceva pubblicità. Secondo i soliti "rompiglioni" lo poteva fare solo se ci falliva economicamente.


Il Circo Massimo.

Il nostro pullman.




  


A spasso per il Vaticano: 



Casa Bonus Pastor, anche questa extraterritoriale.

Corriere Vaticano.

Piazza San Pietro.


Castel Sant'Angelo.




Scala del Viale Vaticano.


E con questo, certo di avervi fatto venire la sbadigliarella, vi do la....



Buona notte!!!

domenica 6 novembre 2016

La forza di un fungo, ma soprattutto...

Buongiorno!

...ma soprattutto (dicevo)...la forza di un fiume.

Dopo diversi giorni che dimenticavo di prendere la fotocamera per documentare un fenomeno che non finisce mai di stupirmi e cioè come un organismo fragile qual è quello di un fungo rischia a fare un grosso lavoro, ho dovuto arrabattarmi assai, cosa inaspettata, per rientrare in casa

Per ordine.

In un punto dei viali verso il Lungarno, c'è una grossa fungaia di Pisolithus Arhizus (ex tinctorius) ed io avevo notato da qualche giorno che a ridosso di una grande fioriera (incolta) l'asfalto si era alzato di un palmo spaccandosi vistosamente. 
Era chiaro che sotto c'era il fungo che premeva.
Però dimenticavo sempre di portarmi dietro la macchinetta per fotografarlo.
Stamani, alle 9, dopo la stra-bomba d'acqua venuta nel pomeriggio di ieri e tutta stanotte con illuminazione a giorno generosamente fornita da Giove Pluvio, ce ne siamo ricordati e con Tomoko siamo andati a fare le foto, tanto dovevamo passarci per andare al supermercato.
Eccole:



Qui Godzilla sta cercando di emergere dagli inferi.

Notevole pressione esercitata.

Ed ecco i due carpofori responsabili dell'"eruzione".

Levigati e piatti, modellati dalla soletta di asfalto.







E nell'aiuola che s'intravede a destra......
.......un paio di vecchi carpofori in decomposizione.




Dopo abbiamo imboccato il ponte per attraversare l'Arno e ci siamo trovati davanti allo spettacolo di una imponente piena, un fatto ormai dimenticato da almeno un paio di decenni!
Proprio come ai bei tempi, si fa per dire più che altro perché avevo meno anni, dell'Alluvione il cui cinquantenario (mezzo secolo!) ricorreva avanti ieri.
Quando tutti gli anni, prima e dopo, il "fiume" della Toscana esibiva grandi maree d'acqua che correvano verso il mare.
Altri tempi e....altre foto:





La "Bestia" si è risvegliata.


Oltrarno.


Passato il ponte, abbiamo comprato il pane fresco e la schiacciata e poi, alle 10, siamo tornati verso casa. 
Ed abbiamo avuto una bella sorpresa!
Perché nel frattempo l'Arno aveva smesso di ricevere l'apporto dei fossi e delle fognature e l'acqua usciva a pressione dai tombini.
In particolare proprio davanti a casa nostra ce n'era almeno mezzo metro perché lì la strada s'infossa un po', anche per raccordare il nostro passo carraio alla carreggiata.
Niente di grave fortunatamente, almeno per noi, perché per i negozi che danno sulla strada ed hanno gli scantinati pieni di materiale penso che ci sia stato un grosso danno.
E anche l'automobile non ha avuto problemi perché il piazzale interno è sensibilmente sopraelevato rispetto al piano della strada.
Mentre scrivo è tutto bloccato con Carabinieri e Vigili del Fuoco, strada chiusa e tutti a pregare che non piova più per il momento anche perché, da quello che ho sentito dire al Capo della squadra VV.FF. pochi minuti fa, l'Arno sta ancora salendo e l'acqua di fognature e fossi, che qui sono numerosissimi con la moltitudine di collinette che sovrastano il paese, torna tutta indietro.
Ecco le foto scattate dalla strada e poi dalla terrazza della nostra abitazione: 





Tomoko al guado.


L'acqua fuoriesce dai tombini.




Alle 11:45 è uscito un po' di sole.





P.S.: Mentre sto per pubblicare l'acqua ha cominciato a defluire!
Tutto è bene quel che finisce bene, almeno per noi.
Ma spero anche per gli altri.


E un cordiale saluto a tutti!