martedì 24 aprile 2018

Viaggio nel tempo.

Buona sera!

Stamani ho fatto una scappata di un paio di ore sopra Montevarchi, in una postazione di mezza montagna (500 m.) dove un tempo trovavo tanti Prugnoli.
Tutti gli anni ci faccio una sola escursione, sul tardi della stagione, per rivisitare posti che mi hanno dato dei ricordi indelebili.
Adesso non più perché i disgraziati che li gestiscono, non so a quale titolo, ne hanno inventate di tutte per renderli sterili.
Già si trattava di posti che, pur in un fondovalle incassato in mezzo ai monti e con un forte ristagno di acqua, appena si sale di un metro ai lati (i punti dove lì nascono i Prugnoli) si dimostrano estremamente sensibili al vento ed alla conseguente disidratazione del terreno.
Poi lor signori prima ci misero i cavalli che comunque ai Prugnoli davano poca noia.
Poi tolsero i cavalli e ci misero qualche esemplare di cinta senese, quella un po' più dannosa.
Ora non si sa cosa ci sia.
Fatto sta che è tutto sovesciato, probabilmente per incroci e commistione dei suidi domestici con quelli selvatici.
Il che non sarebbe niente se per giunta non avessero tagliato le querci, a più riprese senza curarsi di ripulire e smacchiare la vegetazione selvatica che prospera negli anni successivi al taglio.
Così si è trasformato tutto in un macchione impenetrabile in cui solo chi sa come è disposto il terreno riesce ad inoltrarsi, e con fatica.
Altrimenti ci si blocca in mezzo alle piante di pruno alte tre metri inframezzate da robusti getti di rovo che trasformano tutto in un muro invalicabile.
Così le Prugnolaie che erano numerosissime e molto prolifiche si sono sempre più ridotte di numero.
E quelle sopravvissute sono molto meno generose di quanto fossero all'origine.
Che, quando scoprimmo il posto (eravamo una ridotta squadra di amici) allora sconosciuto ai cercatori, di maggio inoltrato, avremo trovato due quintali di Prugnoli, marci.
Delle distese immense in mezzo al bosco a volta lungo il fosso che attraversa il piano del fondovalle.
Una cosa incredibile.
E per diversi anni ne prendemmo quanti ne volevamo.
Poi la solita gola profonda che c'è in ogni compagnia cominciò a spargere la voce e ci trovammo sempre più gente tra i piedi.
Ma noi ci difendevamo bene perché conoscevano tutto quello che c'era da sapere del posto e continuavamo a fare delle grandi raccolte.
Poi successe quello che ho descritto sopra ed è andato tutto a ramengo.
Adesso appunto ci vado una volta l'anno (a stagione normale si cominciava il 25 di aprile), gli altri non vengono neanche più, per rivivere con la memoria i fasti favolosi di un tempo ormai lontano.
Ed i risultati tutti gli anni sono più o meno come quello di oggi, con l'aggravante che quest'anno la grande pioggia venuta non ha fatto a tempo a dare i risultati dovuti per il sopraggiungere di questa ondata di caldo e di vento che sta massacrando tutto.
Ed i funghi che ho trovato sarebbero stati quasi tutti da lasciare dove erano.
Nei giorni prossimi proverò ad andare alto, ma se tanto mi dà tanto...

Ecco le poche foto scattate:




Calocybe gambosa

La prima fungaia, l'unica in buona salute. Rintanata in mezzo ai sassi e alle foglie secche di querce.


 

Il resto tutta roba in pessime condizioni. Forse neanche da prendere.

Unica bella sorpresa due Morchelle. In condizioni assai migliori dei Prugnoli!

Anche se questa era un po' sciupata.



Niotare la secchezza dei carpofori, tale da farli sembrare di cartapesta.

Non male a vederli così. Però...








E...buona serata a tutti!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Emanuele
Buongiorno angiolo stamani la breve giratina e andata in giallo...
A 900 metri i pignoli non li ho visti ma anche il terreno non mi pare tanto giusto, poi tornando a casa molto più in basso mi sono fermato accanto ad un torrente e li ho trovato 3 bei leccini e 4 morchelle gialle . Mi sa che i prugnoli mi tocca "comprarteli"��

Romagna83 ha detto...

Bel racconto Angiolo, mi ricordavo questa storia negli scorsi anni...anche qui vale quello che dice Emanuele, qualche prugnolo microscopico è uscito nei prati ma hanno già tirato tutto per aria, per il resto praticamente ancora non hanno messo la testa fuori, e sono in ritardo.
Oggi giro in montagna a dormienti, ne ho trovati circa 2kg come i tuoi di qualche giorno fa, ma anche lì siamo alla fine.
Occorre qualche ora di acqua per bene per far partire i prugnoli in media e alta montagna, se poi volesse farne per un giorno interno fra una decina di giorni andrei a vedere per galletti e russule, ma credo non ne abbia voglia...
Ale

Anonimo ha detto...

Qualche anno fa avevo trovato un posto simile a quello descritto da Angiolo.
A quei tempi non esisteva internet e poichè il luogo era lontano da strade non c'era nessuno.
L'unico rumore era il cinguettio degli uccelli solo ogni tanto si sentiva una lontana campana che trasformava il luogo in un Paradiso. Musicalmente era come l'inizio di High hopes dei Pink Floyd
Con la stagione piu' umida com'era prima e con minore presenza di ungolati, i prugnoli erano cosi' tanti che si potevano scegliere.
Poi all'improvviso un anno, trovai una strada che portava al rudere in restauro. Presi gli ultimi funghi rimasti, per ricordo,
Poi i muratori mi dissero che il terreno era della Curia ed era stato venduto a dei ragazzi benestanti per farne un agriturismo.
Dopo aver letto il tuo racconto, sono andato a vedere per curiosità cos'era successo al mio ex Eden dopo una diecina di anni.
Sorpresa! Strada impraticabile ed erba alta 2 metri.
Da info ho saputo che l'agriturismo era stato fatto grazie a sovvenzioni + soldi propri + varie promesse con mutuo bancario annesso. Inoltre che ai ragazzi falliti era stato portato via tutto dalle banche (una famigerata banca)
Grazie alla nostra politica, alla fine tutti sconfitti.
Maurizio del Falterona

Anonimo ha detto...

Mario dall'Urbe scrive...
Che belli questi racconti di luoghi che un tempo furono eden e miniere di funghi. Ciascuno di noi ha un luogo, un ricordo più o meno lontano a cui affidarsi. E dove di tanto in tanto tornare per verificare cambiamenti o conferme. Mi sono sempre chiesto quanti luoghi così esistano. Alcuni dimenticati. Altri non più frequentati. E altri mai scoperti che rimangono intatti da anni. Mi riferisco in particolare ai pugno li. Per i porcini credo sia più difficile che un luogo sia battuto da pochissimi visitatori.
È la prima volta che scrivo con un cellulare e gli errori saranno parecchi. Scusate.
Un caro saluto ad Angiolo e all'intero gruppo. Tra poco usciranno i boleti, credo dopo le piogge che dicono ci saranno dal 2 in poi.